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al testo di Ferruccio Frontini
La poco Divina Commedia
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LA (poco) divina commedia
Nel mezzo del casin dell'autostrada mi ritrovai per un casello oscuro che la diritta ruota era prostrata.
A dir quel ch'è costata è cosa dura per l'opra del gommista e la fattura ma l'alma mia, già di mestizia intrisa, di gioia sussultò... non pagai l'Iva !
Lieto che fui invero più di un grillo feci trionfale ingresso all'Autogrillo. Famelico scrutai presto la lista che inedia già annebbiava la mia vista !
Tra piade, toast, salami e pecorino corsi al lavacro presso un lavandino. E poi ingordo fui più d'un bambino vorace più del buon conte Ugolino.
E infin che fu saziata la mia panza di ogni ben di Dio che dà sostanza dolce pulzella vidi e.. chiesi aita di dirmi dove fosse la sortita.
Presto piombai in un atro labirinto di merci accatastate a piè sospinto. Torroni, caramelle, pasta e vini prosciutti, gnocchi, tonno e biscottini !
Maremma bona ! Ben presto persi il lume e presi a comprar tutto come un fiume ! Fu grande la mia foga, ahi me tapino ! che spesi fino all'ultimo fiorino !!
Poi con Virgilio e i nervi a fior di pelle lesti ne uscimmo... a riveder le stelle !
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Arcangelo Galante
- 21/06/2020 11:27:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Certamente un’originale pubblicazione, per impostazione e sviluppo di un’opera dantesca, presa a prestito come ispirazione lessicale. Il Ferruccio Frontini è stato capace di adoperare una sfiziosa leggerezza, al fine di sdrammatizzare, forse, una quotidianità amara ed infernale, resa sarcastica dalle descrizioni fatte. D’altro canto, pure i lati tortuosi dell’umano esistere possono rientrare a far parte di visioni e riflessioni moderne, grazie a quanto è stato abilmente congegnato e scritto. Un testo che conduce il lettore a riflettere sul tema trattato, facendolo persino sorridere.
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